“È la prima volta che vediamo questa impressionante carenza di ghiaccio”. A dare l’allarme è Erasmo Macaya, biologo marino dell’Università di Concepción, in Cile, dopo che, il 6 febbraio 2020, sull’isola di Re Giorgio, in Antartide, si sono toccati i 18,3°C. La temperatura più alta di sempre in quell’area.
Un record infranto tre giorni dopo, dove il termometro ha raggiunto i 20,7 gradi alla Seymour Island.
Queste temperature anomale non sono solo numeri da inserire nel Guinness dei record, ma hanno effetti devastanti, come quelli registrati dalla Nasa su Eagle Island, che in pochi giorni ha perso 1/5 dei suoi ghiacci, il 20% della sua massa.
Queste temperature sono sempre più frequenti e sempre più elevate. Gli scienziati temono che di questo passo lo scioglimento dei ghiacci (aggravato in questi giorni dal fenomeno della “neve rossa”) possa avvenire molto più rapidamente di quanto previsto e distruggere interi ecosistemi, sconvolgendo le correnti e le catene alimentari a livelli incontrollabili e imprevedibili.
Il tempo stringe. Diamoci una mossa.
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February 29, 2020
